Caffe Nino

07/12/2021

Tra gli esponenti della pittura figurativa moderna c’è Nino Caffè, pittore e incisore nato nel 1909 ad Alfedena in Abruzzo e allievo di Ludovico Spagnolini a L’Aquila, città in cui la famiglia si trasferisce nel 1920. Dal 1930 vive a Pesaro dove apprende le basi tecniche per creare i suoi dipinti moderni figurativi e si inserisce nella vita culturale e artistica della città. Nino Caffè inizia ad esporre nel 1931 in varie città italiane, tra cui Roma, Napoli e Firenze, ma l’evento più significativo è la partecipazione alla Biennale di Venezia del ‘34, dove ottiene il premio acquisto del Re d’Italia, nello stesso anno alcune sue opere figurano alla Quadriennale di Roma.

Le prime esposizione della sua pittura figurativa contemporanea si ha nel 1944 a Milano, quando la galleria Gianferrari gli dedica un’ampia esposizione a cui fa seguito, nel 1946, una mostra personale a Pesaro nella casa natale di Rossini. In quel periodo Nino Caffè raggiunge il pieno successo e apre il suo studio di pittura a Roma per collaborare con la galleria dell’Obelisco, luogo di avvenimenti culturali che, nel dopoguerra, fece da ponte fra Italia e Stati Uniti , con l’apertura di una sede a New York, inaugurata proprio con una sua personale. In quell’occasione il Metropolitan Museum acquistò una sua opera. Dal 1964 Giorgio Ghelfi è il nuovo mercante di Nino Caffè, curerà diverse personali nelle maggiori città italiane fra cui la “Gian Ferrari” di Milano e la “San Luca” di Verona, nel ’71, al “Vicolo” di Genova  e alla “Zoot” di La Spezia nel ’72 e, nel 1973, alla “Piero della Francesca” di Arezzo e alla “Boccioni” di Milano.
Intanto la sua opera è apprezzata dai maggiori collezionisti europei e americani, consacrando il pittore “dei pretini” alla fama internazionale. Nino Caffè muore a Pesaro nel 1975.